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Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio.

Assistere impotenti al disastro che si sta consumando a Gaza è come decretare il fallimento dei principi e delle norme che caratterizzano lo stato di diritto dei paesi democratici. 

In questi contesti estremi, la frustrazione collettiva si trasforma in impotenza: persone che non riescono più a lottare, comunità che perdono la forza di sperare. È in questi momenti che la solidarietà internazionale non è solo auspicabile, ma necessaria.

Pur avendo la sensazione che qualsiasi azione possa essere scarsamente efficace non si può restare in silenzio.

Dobbiamo uscire dalla complicità del genocidio che si sta perpetrando verso i palestinesi e che si esplicita anche con la nostra indifferenza 

Come sosteneva Gramsci “l’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera”.

Per questo Apa aderisce all’appello “Eleggiamo il domicilio a Gaza”, tra i cui firmatari ci sono Tomaso Montanari, mons. Giovanni Ricchiuti, Ginevra Bompiani.

Per aderire, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., con l’invito, rivolto a tutti, di dichiarare che Gaza è il proprio domicilio elettivo. 

Affinché la nostra indifferenza non diventi complicità, perché il mondo resti umano!

 

Qui il link:

https://www.primaloro.com/2025/07/24/eleggiamo-domicilio-a-gaza-affinche-israele-salvi-se-stesso/