“Quella delle morti del lavoro è una piaga che non accenna ad arrestarsi e che, nel nostro Paese ha già mietuto, in questi primi mesi, centinaia di vite, con altrettante famiglie consegnate alla disperazione.
Non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione.
È evidente che l’impegno per la sicurezza nel lavoro richiede di essere rafforzato.”
“Tra due giorni celebreremo la data simbolo del 1° maggio: la Festa del Lavoro.
Un lavoro che non può essere quello di consegnare alla morte, ma che sia indice di sviluppo, motore di progresso, sia strumento per realizzarsi come persona.
Il lavoro non può separarsi mai dall’idea di persona, dalla unicità e dignità irriducibile di ogni donna e di ogni uomo. Nessuno deve sentirsi scartato o escluso.”
“Sappiamo tutti come le questioni salariali siano fondamentali per ridurre le disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione, dal progresso. Salari inadeguati sono un grande problema, una grande questione per l’Italia.
Incidono anche sul preoccupante calo demografico, perché i giovani incontrano difficoltà a progettare con solidità il proprio futuro. Resta, inoltre, alto il numero di giovani, con preparazione anche di alta qualificazione, spinti all’emigrazione.
Questi fenomeni impoveriscono il nostro capitale umano.”
“Il trattamento dei migranti - con salari che, secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, risultano inferiori di un quarto rispetto a quelli dei connazionali - se non addirittura con fenomeni scandalosi come il caporalato, va contrastato con fermezza.”
Queste sono parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e sono un fortissimo appello a occuparsi finalmente del lavoro e dei lavoratori, della loro sicurezza, della loro dignità, della drammatica questione salariale di cui l’Italia è preda da decenni.
Ormai ci sembra chiaro che non sarà il Governo Meloni a raccogliere questo appello, che al lavoro non ha dedicato altro che provvedimenti spot e propaganda spicciola.
Possiamo però raccoglierlo tutte e tutti noi. L’8 e il 9 giugno ci saranno 5 referendum su lavoro e cittadinanza. Possiamo andare a votare 5 Sì per la dignità del lavoro, per pari diritti per tutti i lavoratori, per contrastare il precariato, per la sicurezza sul lavoro e per dare agli italiani di nuova generazione tempi certi per esserlo a tutti gli effetti.
Si potrà votare anche “fuori sede”. Ma attenzione, fra pochi giorni, il 4 maggio, scade il termine per presentare al proprio comune di domicilio temporaneo la domanda per farlo (tutte le info nel link al primo commento).
Manca poco più di un mese, tutte e tutti abbiamo la possibilità di migliorare le condizioni del lavoro in Italia, andiamo a votare e convinciamo quante più persone possiamo a farlo.
Buona Festa dei Lavoratori!