All’Assessore ai Lavori Pubblici Fontana Danilo    

INTERROGAZIONE: messa in sicurezza via della Fonderia

Premesso che:

 -I lavori di rifacimento del manto stradale in via della Fonderia non sono stati completati con il rifacimento dei marciapiedi, né con interventi di dissuasione della velocità per le auto transitanti

 -Tale incompletezza pregiudica la sicurezza della viabilità pedonale della via, come tragicamente testimoniato dall’incidente che ha colpito una nostra concittadina, venuta a mancare per questo il mese scorso.

 Si chiede all’Assessore se ha intenzione di completare i lavori con la realizzazione dei marciapiedi e la messa in sicurezza di via della Fonderia

Al Dirigente dell’area Economico Finanziaria Dott. D’Aprano Luigi    

Proposta di emendamento al bilancio di previsione 2020-2022 e al relativo DUP

Premesso che:

-Il pericolo imminente del cambiamento climatico impone interventi ad ogni scala per far fronte alla crisi ambientale globale;

-Interventi di ripiantumazione e riforestazione sono considerabili tra i più efficaci per rispondere a tali problematiche;

-I servizi ecosistemici offerti dalla presenza di alberi e aree verdi in generale sono anche a beneficio dell’intera comunità locale: questi offrono una migliore qualità dell’aria attraverso lo stoccaggio di inquinanti atmosferici, assorbono una quota parte delle acqua di pioggia riducendo i problemi idrogeologici, migliorano la vivibilità delle strade e dei marciapiedi favorendo l’uso di mezzi diversi dall’automobile, ricostruiscono in molti casi le identità locali dei territori che hanno subito maggiori pressioni antropiche;

-Interventi di valorizzazione dei servizi ecosistemici sono in perfetta armonia con gli obiettivi strategici fissati nel DUP di questa amministrazione: “tutela delle aree verdi, cura e pulizia della città”

Considerato che:

-Via di Valle Schioia costituisce l’unico asse stradale che struttura l’edificato informe del quartiere di Lavinio, tra i più popolati nel comune di Anzio, il quale negli ultimi decenni a fronte di un aumento notevole di strutture insediative e di popolazione non ha visto la corrispondente crescita di servizi, spazi pubblici, interventi volti a migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti;

-L’alberatura stradale che per decenni ha caratterizzato Via di Valle Schioia sta progressivamente scomparendo contribuendo così al depauperamento dell’intero quartiere di Lavinio. Si ritiene pertanto necessario avviare un intervento di ripiantumazione dell’alberatura stradale ripristinando alberi conformi a quelli preesistenti o comunque compatibili con l’ecosistema locale, da individuare attraverso il supporto e la consulenza di agronomi competenti;

-L’intervento proposto è da considerarsi consequenziale a quello già previsto di rifacimento del manto stradale di Via Valle Schioia già previsto nel programma triennale delle opere pubbliche e propedeutico ad ulteriori interventi da avviare nel tempo di riqualificazione degli spazi e delle attività commerciali, sociali e culturali nel quartiere di Lavinio;

 Considerato altresì che:

-fermo restando l’importanza di valorizzare il centro storico della città e le relative attività legate alla cultura e allo spettacolo, negli anni passati si è determinata una forte condizione di squilibrio territoriale tra le risorse investite nella promozione delle attività e delle iniziative estive destinate al centro storico e turistico e quelle destinate agli altri quartieri periferici;

Visti:

-La deliberazione n.162 del 10/12/2019 con la quale veniva approvato dalla Giunta lo Schema di Bilancio di previsione Finanziario e del Documento Unico di Programmazione (art.11 D.Lgs n.118/2011);

- L’art.174 comma 2 D.Lgs 267/2000 e art.25 comma 5 regolamento di contabilità del Comune di Anzio, con i quali è data facoltà ai Consiglieri Comunali proporre emendamenti allo schema di bilancio entro dieci giorni dalla data del suo deposito;

 Il sottoscritto Consigliere Comunale propone di emendare lo schema di bilancio di previsione, il DUP e il relativo programma triennale delle opere pubbliche come segue:

 -Aggiungere la voce al programma triennale delle opere pubbliche per l’anno 2020 “Ripiantumazione alberatura stradale Via di Valle Schioia”, stanziando una spesa di euro 60.000;

-Decurtare ai fini dell’equilibrio di spesa i 60.000 euro dal programma 0502 “Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale”.

 

Luca Brignone, Alternativa per Anzio

 

All’Assessore alle Politiche di Bilancio, delle Entrate e del Patrimonio Eugenio Ruggiero  

Al Sindaco Candido De Angelis    

Oggetto: utilizzo fondi regionali per la gestione in sicurezza delle spiagge libere durante la stagione balneare 2020 

PREMESSO CHE

  • La Regione Lazio ha stanziato fondi per il comune di Anzio di 275.556,83 euro che devono essere utilizzati per i 6.603 metri di spiagge libere del Comune;
  • I comuni dovranno usare questi finanziamenti “per mettere in campo tutte le azioni che riterranno necessarie per assicurare una frequentazione sicura degli arenili, in particolar modo le spiagge libere, e dei lungomari. Potranno quindi, a titolo di esempio, trovare soluzioni che assicurino il distanziamento sociale ed evitino assembramenti, intervenire per garantire una frequente pulizia e la sanificazione degli arenili, installare servizi igienici, organizzare il servizio di salvamento durante la balneazione e la sorveglianza del litorale”;
  • I gestori degli stabilimenti balneari potranno utilizzare i fondi previsti dal DL “COVID-19, MISURE URGENTI PER LA SALUTE, L’ECONOMIA, IL LAVORO E LE POLITICHE SOCIALI” del 14 maggio 2020

VISTA

  • L’ordinanza n.24/2020 del 29 maggio 2020 “Modalità di accesso agli arenili del Comune di Anzio – revoca ordinanza n.20/2020”, la quale, pur regolamentando l’utilizzo degli arenili a libera fruizione, non fa riferimento ad ulteriori azioni intraprese dal Comune per utilizzare al meglio i finanziamenti in oggetto;
  • La lettera inviata dal circolo Legambiente “Le Rondini” di Anzio e Nettuno, prot. n. 29666 in data 26 maggio 2020, trasmessa in allegato, con oggetto “Gestione delle spiagge libere durante l’emergenza COVID19” con la quale si suggeriscono diverse tipologie di azioni un utilizzo corretto e adeguato dei finanziamenti in oggetto.

 

SI CHIEDE DI SAPERE

Come questa amministrazione intenda utilizzare questi fondi e quali progetti sta predisponendo per la gestione delle spiagge libere per l’imminente stagione balneare;

Se questa amministrazione abbia intenzione di mettere in atto le azioni proposte nella lettera del circolo di Legambiente “Le Rondini” e rispondere alle questioni sollevate. 

Luca Brignone, Alternativa per Anzio

Al Presidente del Consiglio Comunale Giusy Piccolo    

Al Sindaco di Anzio Candido De Angelis      

ORDINE DEL GIORNO: Situazione Società Capo d’Anzio e Porto

Premesso che:

  •  Il Porto polifunzionale di Anzio, cuore produttivo, storico e culturale della città, soffre da decenni di problemi gestionali che ne compromettono le attività e la qualità, a partire dall’annoso e mai risolto problema dell’insabbiamento del canale di accesso e del relativo dragaggio; 
  • La gestione fallimentare della società Capo d’Anzio spa, partecipata al 61% dal Comune di Anzio, costituita nel 1999 per promuovere, gestire, progettare e realizzare il nuovo porto, ha provocato una situazione emergenziale per la quale è necessario un forte intervento della politica; 
  • La concessione demaniale rilasciata a settembre 2011 dalla Regione Lazio alla società “Capo d’Anzio spa” risulta ad oggi totalmente inattuata; 
  • La società Capo d’Anzio versa in condizioni critiche: dopo due bandi andati deserti è senza un Presidente dall’ottobre 2018 e presenta un bilancio in rosso, con un disavanza di 73.000 euro e con un patrimonio netto al di sotto della soglia minima per lo scioglimento ai sensi del codice civile; 
  • Il progetto di ampliamento del Porto di Anzio attraverso la costruzione della nuova darsena sud è risultato inadeguato alla congiuntura storica e socio – economica, nonché bocciato dal mercato; 

Considerato che: 

  • A Gennaio 2019 il Consiglio Regionale del Lazio ha votato un ordine del giorno per istituire un tavolo tecnico tra Regione e Comune con il fine di valutare la fattibilità del progetto, iscrivere a ruolo i mancati pagamenti della Capo d’Anzio all’agenzia del demanio e valutare le condizioni per giungere alla decadenza della concessione; 
  • L’Assessore Regionale ai Lavori Pubblici Mauro Alessandri, secondo quanto riportato dalla stampa, avrebbe dichiarato a dicembre 2019 in una commissione l’avvio delle procedure per il ritiro della concessione; 

Tenuto conto che: 

  • Il socio privato “Marinedi srl”, che detiene il restante 39% delle quote della società Capo d’Anzio spa e con il quale sono stati avviati nel corso degli anni diversi contenziosi, ha dimostrato la sua intenzione di entrare in possesso della concessione attraverso l’acquisto delle quote di proprietà pubblica. Un tale esisto significherebbe privatizzare il porto e con esso il centro di Anzio; 
  • Già nel luglio 2012 il Consiglio Comunale di Anzio impegnò l’allora Sindaco a mettere in atto tutte le azioni per rientrare in possesso del 39% di quote detenute dal socio privato; 

I sottoscriventi Consiglieri Comunali, chiedono che il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale, si impegnino a: 

  • Sollecitare la Regione Lazio alla convocazione del tavolo tecnico istituito lo scorso gennaio;
  • Lavorare di concerto con la Regione per il ritiro della concessione demaniale;
  • Chiedere alla Regione Lazio la garanzia che il Porto di Anzio resti un Porto polifunzionale a gestione e controllo pubblico;
  • Modificare il Piano Regolatore Portuale adeguandolo alle esigenze attuali, ovvero eliminando il nuovo bacino a sud e progettarlo a partire dalla riqualificazione del bacino esistente 

Chiedono altresì che il Presidente del Consiglio Comunale 

  • Trasmetta il presente Ordine del Giorno al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e all’Assessore regionale ai lavori Pubblici Mauro Alessandri

 

 


All’Assessore alle Politiche Ambientali Giuseppe Ranucci  

Al Sindaco Candido De Angelis      

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA: GESTIONE ECONOMICA RISERVA TOR CALDARA


Premesso che:

-con Legge Regionale n. 50/88 è stata istituita la Riserva Naturale Regionale di “Tor Caldara”, che in

base all’art. 4 comma 1 è gestita dal Comune di Anzio;

-In base all’art.10 commi 6 e 7, la Regione stanzia annualmente i fondi necessari alla gestione della riserva sulla base di una relazione annuale predisposta dall’ente gestore e accompagnata dal rendiconto della gestione dell’anno finanziario precedente e del preventivo di spesa relativo all’anno successivo;

 Considerato che:

 -Con nota prot. 14241 del 14 marzo 2018 la Direzione Regionale Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette, chiedeva al Comune la rendicontazione dei contributi di gestione ordinaria assegnati per gli anni 2013-2017;

 -Con nota prot. 175267 del 5 marzo 2019 la Direzione Regionale Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette, sollecitava tale rendicontazione, dichiarando come in caso contrario sarebbe stato impossibile liquidare i contributi per gli anni 2018 e 2019. Inoltre, si chiedevano al Comune chiarimenti sul precario stato di manutenzione della riserva alla luce di alcune lamentele pervenute.

 Con la presente interrogazione a risposta scritta lo scrivente Consigliere Comunale chiede:

 -Lo stato dell’arte sulle rendicontazioni dei contributi di gestione ordinaria, ovvero se siano stati trasmessi i contributi di gestione dal 2013 al 2019 e una copia di questi;

-Il motivo di una tale negligenza, le responsabilità e gli eventuali provvedimenti presi dall’Ente gestore;

 Luca Brignone, Alternativa per Anzio

Al Sindaco Candido de Angelis

INTERROGAZIONE: ADESIONE AL BANDO “DIMORE E GIARDINI STORICHE” DELLA REGIONE LAZIO

VISTA la Legge Regionale n. 8 del 20/06/2016, avente ad oggetto “Interventi di valorizzazione delle dimore, ville, complessi architettonici, parchi e giardini di valore storico e culturale della Regione Lazio e disposizioni a tutela della costa laziale.”

VISTO l’Avviso Pubblico indetto con Determinazione n. G05228 del 30/04/2019 dalla Regione Lazio avente ad oggetto “la presentazione di domande di accreditamento alla Rete regionale delle dimore, ville, complessi architettonici e paesaggistici, parchi e giardini di valore storico e storico-artistico della Regione Lazio” per l’anno 2020, con scadenza al 15 luglio p.v.

CONSIDERATO CHE l’articolo 1 di suddetto Avviso stabilisce che: “L’accreditamento alla Rete costituisce presupposto ai fini dell’eventuale concessione delle forme di sostegno indicate all’articolo 3 della L.R. 8/2016”, ovvero: “contributi, finanziamenti o altre forme di sostegno ai soggetti di cui all’articolo 1, comma 1, per progetti, autorizzati dalle competenti autorità ai sensi del d.lgs. 42/2004 e successive modifiche, aventi ad oggetto il restauro, il risanamento conservativo, il recupero, la fruizione e la manutenzione straordinaria di dimore, ville, complessi architettonici e paesaggistici, parchi e giardini di valore storico e storico-artistico.”

DATO CHE il territorio di Anzio è interessato dalla presenza di numerose ville, dimore, complessi architettonici, parchi e giardini di grande valore storico e storico-artistico, sia di proprietà pubblica (Villa Corsini-Sarsina, Villa Albani, Villa Adele, Paradiso sul Mare) che privata (ville in stile Liberty)

CONSIDERATO CHE una di queste strutture di pregio, comunemente nota come “Paradiso sul Mare” è in pessimo stato di conservazione e necessità di urgenti interventi di restauro, risanamento e manutenzione straordinaria

SI CHIEDE DI SAPERE

1. Se questa Amministrazione abbia intenzione di presentare domanda di inserimento delle dimore, dei complessi e dei giardini storici di sua proprietà nella suddetta Rete regionale;

2. Se la stessa abbia intenzione di pubblicizzare presso i privati proprietari di dimore storiche tale bando e di incentivarli a presentare a loro volta domanda

Luca Brignone, Alternativa per Anzio

Al Sindaco di Anzio Candido De Angelis

INTERROGAZIONE: regolamento per la destinazione e l’utilizzo dei beni sequestrati o confiscati

Premesso che:

L’uso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata costituisce un’importante occasione di sviluppo sociale ed economico del territorio ed una opportunità per creare lavoro; La legge n. 159 del 2001 (c.d. Codice delle leggi antimafia) di per sé si limita a disporre i criteri direttivi e i principi fondamentali ai quali deve informarsi I'Ente territoriale nella fase di utilizzazione dei beni sequestrati e assegnati in via provvisoria ovvero confiscati, lasciando ampio spazio alla potestà regolamentare del singolo ente;

Considerato che:

Lo scorso 12 novembre l’associazione “Reti di Giustizia – Il sociale contro le mafie” ha protocollato a questo Ente una proposta di regolamento per disciplinare la procedura, le modalità, i criteri e le condizioni per la destinazione d’uso, l’utilizzo e l’assegnazione dei beni immobili sequestrati o confiscati in conformità a quanto disposto dalla normativa vigente nazionale e regionale;

Si interroga il Sindaco per sapere se è intenzione di questa amministrazione avviare nelle commissioni preposte l’iter per l’approvazione e l’attuazione di tale regolamento.

Il Consigliere Comunale Luca Brignone

Al Sindaco Candido de Angelis

ORDINE DEL GIORNO: Situazione Granarolo e sviluppo produttivo del territorio

Premesso che:

-L'azienda Granarolo, sita in via Nettunense, fiore all'occhiello di questa città, è prossima alla chiusura a causa di una politica aziendale che punta alla delocalizzazione;

-La stessa azienda oggi dà lavoro sul territorio a 24 persone direttamente, più circa 10 occupati nella cooperativa che si occupa dello stoccaggio e della distribuzione;

Considerato che:

-La delocalizzazione dell'azienda è una delle tante che sono avvenute e stanno avvenendo nell'intero territorio della provincia, in particolare nel settore agroalimentare (Fiorucci, Sammontana, Centrale del latte di Roma), con una ricaduta su circa 1200 lavoratori complessivi se consideriamo l'indotto;

-Tali crisi impongono un ripensamento di intere filiere produttive, di un diverso modello di sviluppo (orientato alla terziarizzazione, al turismo e al commercio), di un governo pubblico della transizione che garantisca tutele e continuità ai lavoratori;

-A livello locale si pone in maniera seria il tema dell'utilizzo degli immobili abbandonati da queste aziende, della loro bonifica e del loro eventuale riutilizzo;

-In Regione sono in corso tavoli per discutere della crisi dell'industria alimentare aperti dagli Assessorati al Lavoro e allo Sviluppo Economico;

Considerato altresì che ogni forza politica dovrà farsi carico autonomamente di affrontare la questione attraverso la sollecitazione dei rispettivi rappresentanti regionali e nazionali;

La presente mozione impegna il Sindaco e l'Amministrazione a:

-Portare la questione Granarolo all'attenzione della Regione Lazio affinché venga inserita nei tavoli di crisi già avviati.

-Assicurarsi che il sito, in caso venga effettivamente dismesso, sia bonificato e recuperato dell'azienda

Lina Giannino

Luca Brignone

Rita Pollastrini

Mariateresa Russo

Alessio Guain

All’Assessore alle Politiche Sociali Velia Fontana

OGGETTO: Riconversione dei servizi di assistenza scolastica specialistica

Premesso che:

-In data 4 e 9 marzo 2020 sono stati pubblicati i DPCM con i quali sono state sospese le attività scolastiche ed educative di ogni ordine e grado sull’intero territorio nazionale;

-Il 17 marzo 2020 è uscito il DL n.18 contenente al Titolo II il Capo I denominato “Estensione delle misure speciali in tema di ammortizzatori sociali per tutto il territorio nazionale” e il Capo II denominato “Norme speciali in materia di riduzione dell’orario di lavoro e di sostegno ai lavoratori”;

-Con riferimento al DL al punto precedente si segnala che l’art.48 prevede:

-al Comma 1 la possibilità di riconvertire i servizi Scolastici, Educativi, Socio Sanitari e Socio Assistenziali, sospesi a causa dell’emergenza covid19

-al Comma 2 l’autorizzazione per le stazioni appaltanti di pagare i servizi sospesi sulla base delle risorse già stanziate in bilancio e ne declina le modalità;

-al Comma 3 viene sancita l’incompatibilità tra la riconversione dei servizi e l’utilizzo di ammortizzatori sociali di cui agli articoli dal 19 al 22 del DL 18/2020

-In data 7 aprile la Regione Lazio approvava la DGR 171 contenente il protocollo sottoscritto con ANCI Lazio, il Forum del Terzo Settore Lazio, le Centrali Operative e le OO.SS CGIL, CISL e UIL, che prevede, tra le altre cose, l’interpretazione dell’art. 48 del DL n.18 del 17 marzo 2020;

-L’art. 6 di tale protocollo declina le modalità di fatturazione e pagamento degli importi tra l’Ente committente e l’organismo esecutore del servizio prevedendo, al primo capoverso, che “I gestori dei servizi riguardo alle prestazioni fatturano e incassano il corrispettivo “vuoto per pieno”, facendo affidamento agli importi integrali dei contratti e delle convenzioni in essere”. L’art.7 invece riporta quanto segue “E’ assicurata la corresponsione del 100% della retribuzione contrattuale dei lavoratori nell’integrale rispetto dei CCNL applicati, nel caso in cui applicando il “vuoto per pieno” vengano riconosciuti agli enti gestori il 100% dei corrispettivi”.

Si chiede di sapere:

Quali azioni ha intrapreso l’Amministrazione per la rimodulazione dei servizi in oggetto; Se questa Amministrazione ha intenzione di recepire il protocollo regionale di cui alla DGR 171 del 7 aprile 2020 garantendo ai gestori il 100% dei corrispettivi e quindi ai lavoratori il 100% della retribuzione contrattuale.

Luca Brignone, Alternativa per Anzio

All'Assessore ai Lavori Pubblici e

pc Al Sindaco 

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

Considerato che diversi cittadini hanno segnalato una situazione di seria pericolosità, oltreché di disagio, dovuta all'interruzione della pista ciclabile e pedonale lungo la Via Ardeatina a ridosso di una curva, altezza Anzio Colonia, a metà tra l'intersezione con Via Amerigo Vespucci e quella con Via Bergamo.

Si chiede di sapere se l'Amministrazione ha presente questa problematica e se ha intenzione di risolverla a partire dalla prossima programmazione delle opere pubbliche. 

Luca Brignone

Alternativa per Anzio

All'Assessore alle Politiche Ambientali e Sanitarie

e p.c. Al Sindaco di Anzio

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA: Ditta Eco-transport, progetto di un impianto di messa in riserva e  recupero di rifiuti, via delle cinque miglia.

Premesso che:

-In data 7/7/2016, con protocollo n.96064 la società Eco Transport srl presentava alla Città Metropolitana un progetto di messa in riserva e recupero di rifiuti pericolosi e non pericolosi; 

-A seguito di una lunga conferenza dei servizi, il 27/7/2018 il Responsabile del Procedimento invitava il Rappresentante Unico Comunale ad esprimere, circa tutti gli aspetti di propria competenza, in modo univoco e vincolante la posizione dell'Amministrazione. Il termine ultimo per tali pareri era stato fissati a 30 giorni dalla ricezione del verbale, terminati i quali Città metropolitana avrebbe acquisito il silenzio-assenso. 

-In data 22 agosto l'Amministrazione ha inviato alla Città Metropolitana una relazione firmata dall'Ingegner Pistelli in cui si dichiarava cessata la validità del permesso di costruire n. 50/2016 per l'impianto. Nello stesso documento, l'Amministrazione si riservava ulteriori 15/20  giorni per inviare altra documentazione in merito agli aspetti di propria competenza per ulteriori prescrizioni; 

-In data 17/12/2018 la Città Metropolitana dichiarava conclusa la conferenza dei servizi in merito all'impianto Eco Transport, chiedendo all'Amministrazione di Anzio di esprimersi sui rifiuti di competenza Comunale entro 10 giorni, non su eventuali pareri finalizzati a negare l'approvazione dell'impianto; 

-Il Sindaco il 27/12/2018 inviava alla Città Metropolitana una lettera in cui negava la propria autorizzazione al trattamento dei CER di competenza Comunale ed esprimeva la sua contrarietà all'approvazione dell'impianto; 

-Il 4 marzo Città Metropolitana inviava una lettera al Comune chiedendo a questo di esprimersi circa la richiesta fatta dalla società, il 15/02/2019 con protocollo n.26263, per una “Richiesta di rinnovo dei termini di validità del permesso di costruire” entro 10 giorni; 

Considerato che la richiesta effettuata dalla Città Metropolitana appare impostata non correttamente, in quanto: 

-Vista la relazione del 22 agosto dell'Ingegner Pistelli, il progetto è subordinato al rilascio di un nuovo permesso di costruire, non ad un suo rinnovo; 

-L'eventuale autorizzazione della Città metropolitana comprenderebbe anche il permesso di costruire; 

Il sottoscritto Consigliere Comunale Chiede di sapere se l'Amministrazione ha risposto alla richiesta di Città Metropolitana ed il contenuto di tale risposta

 

Luca Brignone, Alternativa per Anzio

DICHIARAZIONE DI VOTO BILANCIO DI PREVISIONE 2019-2021

Il bilancio preventivo e il Documento Unico di Programmazione sono gli strumenti principali attraverso cui una giunta dà indirizzo politico alla sua attività amministrativa. Pertanto la valutazione è strettamente politica.

Quest'anno, l'obiettivo di questa amministrazione è stato quello di portare il bilancio ad approvazione entro la fine dell'anno. Obiettivo importante, certamente, ma non "record" come è stato detto ripetutamente nelle ultime settimane: basta conoscere il TUEL che all'art. 174, comma 1, stabilisce che lo schema di bilancio deve arrivare all'organo consigliare entro il 15 novembre di ogni anno. Non solo questo non è avvenuto, dato che lo schema di bilancio ci è arrivato il 14 dicembre, ma il resto degli allegati che siamo chiamati a votare negli altri punti all'ordine del giorno di oggi, non ci sono stati consegnati. Come è noto la conferenza dei capigruppo è stata convocata il 24 dicembre e come se non bastasse è stata disertata da parte della maggioranza. Solo grazie alla pazienza di chi il giorno della vigilia di Natale stava lavorando negli uffici del Comune siamo riusciti ad ottenere il resto della documentazione, pervenuta comunque senza un confronto con i dirigenti e in tempi e in modalità indegne per una città come la nostra.

Come ho già detto la valutazione è politica ed è nota la distanza tra la parte di città che rappresento e l'attuale amministrazione.

Vale la pena tuttavia entrare brevemente in alcuni numeri che caratterizzano questo bilancio, partendo dalla spesa complessiva: 109 milioni 400 mila euro, contratta di circa il 10% rispetto allo scorso anno. Andando a vedere la spesa degli ultimi 4 anni, in realtà, si può notare come il picco di spesa c'è stato proprio nel 2018, anno in cui ci sono state le elezioni. Entrando ancora più nel merito del bilancio, poi, è utile guardare a come sono state ripartite le spese tra le varie missioni e programmi: rispetto allo scorso anno aumentano solo la missione relativa ai costi per servizi istituzionali, generali e di gestione, il debito pubblico, le anticipazioni finanziarie, i servizi per conto di terzi e, unica nota positiva, i fondi relativi al servizio idrico integrato. Diminuisce, in percentuale e in valore assoluto, tutto il resto: ordine pubblico e sicurezza, istruzione e diritto allo studio, beni e attività culturali, turismo, diritti sociali e famiglia, sviluppo economico e competitività e soprattutto, trasporti e mobilità, con oltre 3 milioni di euro in meno stanziati rispetto allo scorso anno per la voce "infrastrutture stradali".

Tanto basta per farmi esprimere voto contrario a questo bilancio e alla gestione politica e amministrativa che il centro destra in continuità sta portando avanti.


Luca Brignone, Alternativa per Anzio

All'Assessore alle Politiche di Bilancio, delle Entrate e del Patrimonio Culturale

All'Assessore Area delle Politiche Culturali e della Scuola

INTERROGAZIONE: utilizzo immobili comunali località Falasche


Il sottoscritto Consigliere Comunale di Alternativa per Anzio, Luca Brignone
Premesso che:
 In località Falasche, a confine con la parrocchia, risulta presente una proprietà comunale attualmente inutilizza costituita da un edificio al piano terra e relativo giardino;
 In passato tale struttura è stata utilizzata da vari soggetti o associazioni private di varia finalità;
Chiede di conoscere:
 A che titolo è stata occupata tale struttura fino alla recente chiusura;
 Se esistono contenziosi di qualsiasi natura tra gli ex occupanti ed il Comune di Anzio;
In considerazione al fatto che ad Anzio è forte l'esigenza di reperire sedi idonee per le numerose associazioni socio-culturali presenti nel territorio;
Chiede inoltre di sapere:
 Se esiste un piano di intervento di detta struttura;
 Se non si ritiene opportuno promuovere in essa la realizzazione di un centro culturale polivalente dove, attraverso apposito bando e regolamento per i criteri di selezione, posano trovare sede le varie associazioni che svolgono attualmente una importante opera di promozione sociale e culturale;

Luca Brignone, Alternativa per Anzio

All'Assessore alle Politiche Ambientali e Sanitarie
e per conoscenza
Al Sindaco Di Anzio

INTERROGAZIONE: parere comunale per la conferenza dei servizi per la realizzazione di un deposito di rifiuti normali e pericolosi in località padiglione.


Il sottoscritto Consigliere Comunale di Alternativa per Anzio, Luca Brignone
PREMESSO CHE
• Durante la quarta Conferenza dei Servizi, tenutasi il 27 luglio preso gli uffici della Città Metropolitana, per deliberare sulla proposta di progetto per la realizzazione di un deposito di rifiuti normali e pericolosi in località Padiglione, la Città Metropolitana ha invitato l’Amministrazione comunale ad esprimere, circa tutti gli aspetti di propria competenza, in modo univoco e vincolante, la posizione della stessa da parte del Responsabile Unico Comunale, nel periodo di giorni 30, con la clausola del silenzio assenso;
• Ad oggi, superata la scadenza di cui sopra, non è dato di sapere ai Consiglieri Comunali se tale atto sia stato inviato dal Comune di Anzio alla Città Metropolitana di Roma;
CHIEDE DI SAPERE
• Se tale relazione sia stata mandata
• Il contenuto della stessa in caso sia stata inviata
• In caso contrario, il motivo per cui ciò non è stato fatto

Luca Brignone

Al Sindaco di Anzio

Al Presidente del Consiglio Comunale

MOZIONE: revoca cittadinanza onoraria a Benito Mussolini e conferimento della stessa ad Adele Di Consiglio

PREMESSO CHE:
 L'Italia è un Repubblica democratica fondata sui valori dell'antifascismo, come riportato dalla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione Italiana;
 Alla città di Anzio il 25 aprile 2004 fu conferita la Medaglia d'oro al Merito Civile ai sensi della L. 20 Giugno 1956 n. 658;
CONSIDERATO CHE:
 Nel 1924 fu conferita la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, da allora mai revocata;
 Adele Di Consiglio – bambina di religione ebraica all'epoca del fascismo, ha frequentato parte delle scuole elementari ad Anzio. Qui è costretta a sottostare alle leggi razziali introdotte dal governo fascista che imponevano la scuola pomeridiana per i figli di famiglie non ariane. Si allontana da Anzio poco prima dello sbarco alleato, per rifugiarsi in diversi luoghi a Roma. Qui il padre Davide viene catturato a seguito di una soffiata e deportato ad Auschwitz. Dopo la cattura di altri Di Consiglio, Adele decide insieme alla sua famiglia di tornare ad Anzio, città ormai distrutta dalle bombe, dove tuttora vive;
 Adele Di Consiglio è attualmente cittadina di Anzio, dove ha deciso di vivere già prima della fine ufficiale della seconda guerra mondiale; ha dovuto sottostare alle leggi razziali entrate in vigore nelle scuole italiane dal 5 settembre del 1943; ha subito la perdita del padre e di altri membri della famiglia a seguito della persecuzione razziale operata dai nazifascisti;
LA PRESENTE MOZIONE IMPEGNA L'AMMINISTRAZIONE A:
• Cancellare in forma ufficiale, pur comprendendone la natura meramente formale, la cittadinanza onorario conferita a Mussolini nel 1924;
• Riconoscere ad Adele Di Consiglio, nata a Roma il 24 maggio 1932, l'attestato di pubblica benemerenza del Comune di Anzio.


Al Sindaco del Comune di Anzio Candido De Angelis

Al Presidente del Consiglio Comunale Massimiliano Millaci

MOZIONE: costituzione del Comune parte civile al processo "27 proroghe" e revoca Assessore alle Politiche delle attività produttive, del turismo e dello spettacolo


Premesso che:
• Il rinvio a giudizio per abuso d’ufficio in concorso continuato nell’inchiesta della Procura di Velletri sull’affidamento del servizio di manutenzione e cura dei giardini comunali di Anzio tra il 2009 e il 2014, vede tra gli imputati l'attuale Assessore alle Politiche della attività produttive, del turismo e dello spettacolo, e come parte offesa il Comune di Anzio;

Fermo restando che:
• Pur garantendo la Costituzione Italiana la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva, si sollevano in questa sede questioni politico-morali e di opportunità;

Considerato che:
• Questa amministrazione si è presentata alla città lo scorso giugno rivendicando una discontinuità dalla precedente, la quale ricordiamo ha visto smantellato da un inchiesta giudiziaria l’intero comparto ambiente;
• L'istituzione comunale è un bene di tutti e come tale va protetta e rafforzata poiché ne va dell'immagine stessa della città, del suo buon nome, della possibilità di un pieno sviluppo delle sue grandi potenzialità socio-economiche;

LA PRESENTA MOZIONE IMPEGNA IL SINDACO A

• Revocare la nomina dell'attuale Assessore delle Politiche delle attività produttive, del turismo e dello spettacolo, almeno fino a quando non sarà dimostrata in sede di processo la sua piena estraneità ai fatti;
• Costituire il Comune di Anzio parte civile nel processo oggetto della presente mozione

I Consiglieri Comunali

Al Presidente del Consiglio Comunale Millaci Massimiliano

All'Assessore ai lavori Pubblici Ranucci Giuseppe

e p.c. Al Sindaco di Anzio De Angelis Candido

INTERROGAZIONE (con cortese richiesta di risposta scritta) OGGETTO: Interventi manutenzione straordinaria Via Valle Schioia

Il sottoscritto Luca Brignone, Consigliere Comunale di Alternativa per Anzio
Premesso che:
 Il dissesto stradale di Via Valle Schioia perdura da anni ed è fonte di notevoli disagi per la popolazione di Lavinio Stazione e non solo;
 I passati interventi di manutenzione ordinaria non si sono rivelati efficaci, in quanto frutto di una logica emergenziale e priva di programmazione a medio e lungo termine;
 Diverse iniziative sono state adottate dai residenti nei mesi scorsi per sollevare la questione, tra le quali "Adotta una buca, vivi il marciapiede" e l'iniziativa che ha portato all'intervento di una troup della trasmissione televisiva "Striscia la Notizia";
Considerato che:
 Nel programma triennale delle opere pubbliche, approvato il 22/03/2018, sono stati previsti interventi di manutenzione straordinaria di Via Valle Schioia;
 Con deliberazione n.23 del 26/04/2018, il Consiglio Comunale approvava il Bilancio di Previsione Finanziaria 2018-2020 (art. 11 D.Lgs. 118/2011), nel quale sono state stanziate risorse per interventi di manutenzione straordinaria in Via di Valle Schioia
INTERROGA le SSLL per sapere:
 Se gli interventi oggetto della presente interrogazione sono stati previsti dall'Amministrazione e quali saranno i tempi per la realizzazione
 Quali saranno le modalità e i criteri per l'affidamento dei lavori

Luca Brignone
Consigliere Alternativa per Anzio

All’attenzione dell’Assessore alle Politiche di Bilancio, delle Entrate e del Patrimonio Culturale  

E per conoscenza Al Sindaco di Anzio  

OGGETTO: Interrogazione a risposta scritta sul bando di concorso per l’affidamento della struttura denominata “Piscina Comunale”

 Il Sottoscritto Luca Brignone, Consigliere Comunale di Alternativa per Anzio

CONSIDERATA la scadenza della concessione della struttura denominata "Piscina Comunale" alla ASD “Anzio Nuoto e Pallanuoto”, ottenuta con convenzione stipulata dalla stessa ASD e dal Comune di Anzio in data 19 febbraio 2007

CONSIDERATA altresì la scadenza della successiva proroga, concessa dal Comune di Anzio con delibera di Giunta n. 112 del 28/12/2017,  prevista dalla stessa delibera per la metà del mese di luglio 2018 

VISTO l’art. 3 della suddetta deliberazione, per cui si stabilisce che le procedure di gara “dovranno essere espletate entro e non oltre la data della proroga”

VISTO l’art. 1 comma 3 della convenzione di concessione, per cui si esclude ogni tacito rinnovo 

CHIEDE DI SAPERE

 perché non siano stati ottemperati i termini previsti dalla delibera di proroga per l’espletamento delle procedure di gara

  • lo stato di avanzamento dei lavori preparatori delle procedure stesse

 Luca Brignone


Al la Presidente del Consiglio Comunale Piccolo Giuseppina

Al Sindaco De Angelis Candido


OGGETTO: Ordine del giorno in merito alla situazione degli impianti di trattamento dei rifiuti

Premesso che:

-Il tema del gestione dei rifiuti è un tema centrale per le pubbliche amministrazioni a tutti i livelli, le quali, a seguito dell'estrema urgenza di far fronte alla questione ambientale e a seguito della necessità di governare il passaggio dal modello dello smaltimento in discarica al modello del recupero e riciclo, hanno il dovere di occuparsi in maniera coordinata, rapida ed efficiente della questione;

-Nel territorio di Anzio, ed in particolare nella zona Sacida/Padiglione, insistono, oltre ad impianti già in essere, tre proposte di impianti di trattamento dei rifiuti: due biogas, una della società Asja Ambiente, già approvata ed in fase di costruzione in Via della Spellata, una della società Green Future srl nell'area Cinque Miglia - Via De Curtis per il quale è in corso una conferenza dei servizi e un impianto di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi della società Eco Transport srl;

-Il quantitativo di rifiuti trattati da tali impianti è enormemente superiore al fabbisogno della città e non risponde ad alcuna logica di autosufficienza territoriale, prossimità di trattamento e minimizzazione della movimentazione dei rifiuti, così come stabilito dall'art. 182-bis del D.Lgs 152/06, introdotto dall'art.9 del D.Lgs n. 205 del 2010;

-Il Comune di Anzio, con delibera n. 6 del 24/02/2017 ha approvato la variante del Regolamento Comunale di Igiene e Sanità con cui viene stabilita una distanza minima di 1000 metri dagli obiettivi sensibili presenti nella zona;

Si ritiene fondamentale affrontare la questione in Consiglio Comunale affinché l'amministrazione prenda ogni azione a tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente in maniera condivisa ed efficace;

Si ritiene utile, altresì, partire da una ricognizione dello stato di fatto degli iter dei tre impianti sopramenzionati:

L'impianto della Asja Ambiente è stato presentato e approvato in conferenza dei servizi nel 2012 con l'assenso dell'allora assessore all'ambiente, nonostante la vicinanza a punti sensibili, quali una scuola, un centro abitato, un Sito di Interesse Comunitario e varie aziende agricole e alimentari con marchi di qualità di rilevanza anche nazionale.

-Successivamente, tutte le forze politiche, sulla spinta di una volontà della cittadinanza manifestata attraverso diversi strumenti (manifestazioni, raccolta firme ecc.), hanno deciso di opporsi a questa decisione, come stabilito all'unanimità in un passato consiglio comunale che, con delibera n.6 del 5 febbraio 2018, ha istituito una commissione speciale per questo tema;

-La stessa commissione è stata re-istituita con la nuova consiliatura durante il consiglio comunale del 9/10/2018

-Durante la Commissione del 29/10/2018 sono arrivati i contributi dei tecnici nominati dalle associazioni facenti parti della commissione in merito all'impianto biogas in fase di completamento;

-L'amministrazione, nella persona del Sindaco, si è impegnata a chiedere un riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) alla Regione Lazio, per l’autorizzazione concessa per la costruzione dell’impianto a biogas utilizzando tale documentazione. Inoltre emergevano i mancati controlli sia in fase di realizzazione che dei vari adempimenti in sede di prescrizione e osservazione che avrebbero potuto avere risvolti importanti. Rimane inoltre l’inadempienza del Comune in merito alla richiesta delle garanzie finanziarie, nonché all’adeguamento della procedura alla Circolare del Ministero dell’ambiente del 15.3.2018, Prot.0004064.15-03-2018. Il comune di Anzio, in presenza del peggioramento della qualità dell’aria certificato da Ispra e da Arpa Lazio, non ha adempiuto alla normativa regionale in materia di tutela ambientale e sanitaria;

L'impianto della Green Future srl risulta ancora oggetto di una conferenza dei servizi, nonostante il parere negativo espresso dall'amministrazione durante le conferenze dei servizi svoltesi tra il 2016 e il 2017;

-L'impianto della società Eco Transport srl è stato presentato alla Città Metropolitana con protocollo n. 96064 del 7/7/2016

-Durante la Conferenza dei servizi del 27/7/2018, il Responsabile del Procedimento invita il Rappresentante Unico Comunale ad esprimere, circa tutti gli aspetti di propria competenza, in modo univoco e vincolante
la posizione dell'Amministrazione, comprensivo degli aspetti circa la conformità urbanistica,
legittimità delle preesistenze edilizie e dei fabbricati da realizzarsi, compatibilità acustica, viabilità
stradale, presenza di edifici sensibili in prossimità dell’impianto (con specificazione degli stessi)
nonché specifico parere in merito alla gestione dei rifiuti aventi CER di competenza comunale in
base a quanto disposto dalla L.R. 27/98 al fine di poter procedere con i lavori della Conferenza. Il termine ultimo per tali pareri era stato fissati a 30 giorni dalla ricezione del verbale, terminati i quali Città metropolitana avrebbe acquisito il silenzio-assenso.

-In data 22 agosto l'Amministrazione ha inviato alla Città Metropolitana una relazione firmata dall'Ingegner Pistelli in cui si dichiarava cessata la validità del permesso di costruire n. 50/2016 per l'impianto. Nello stesso documento, l'Amministrazione si riservava ulteriori 15/20 giorni per inviare altra documentazione in merito agli aspetti di propria competenza per ulteriori prescrizioni;

-Il 23 agosto il geometra Giorgio Libralato inviava all'Amministrazione e a tutti i membri della commissione speciale una relazione con le argomentazioni ostative all'autorizzazione per l'impianto della Eco Transport. Lo stesso tecnico avvertiva, attraverso la stampa locale, dei rischi relativi all'aver inviato la documentazione relativamente al solo permesso di costruire, insufficiente al fine di ottenere il diniego per l'impianto, e non quella relativa a tutti gli altri aspetti di competenza comunale;

-Nelle commissione ambienti l'assessore alle Politiche Ambientali dichiarava che la decadenza del permesso a costruire sarebbe stata sufficiente a fare ricominciare da capo la conferenza dei servizi per l'impianto. Venivano omessi i pareri in materia ambientale, di emissione sonora, di salvaguardia della qualità dell’aria e dei lavori pubblici così come richiesti dal tecnico Giorgio Libralato;

-In data 17/12/2018 la Città Metropolitana dichiarava conclusa la conferenza dei servizi in merito all'impianto Eco Transport, chiedendo all'Amministrazione di Anzio di esprimersi sui rifiuti di competenza Comunale entro 10 giorni, non su eventuali pareri finalizzati a negare l'approvazione dell'impianto;

-Il Sindaco il 27/12/2018 inviava alla Città Metropolitana una lettera in cui negava la propria autorizzazione al trattamento dei CER di competenza Comunale ed esprimeva la sua contrarietà all'approvazione dell'impianto;

-L'efficacia di tale documento è dubbia, perché tardivo e non nella forma indicata nella conferenza dei servizi;

In considerazione delle centinaia di roghi o incidenti o problemi avvenuti negli ultimi 2 anni in tutta la penisola per gli impianti che trattano o che hanno in deposito rifiuti,

Considerate, infine, le inadempienze della Regione Lazio nell'approvare il Piano Regionale dei Rifiuti, così come prescritto dagli articoli 199 e 196, comma 1, lettera a, del D.Lgs 152/06,

I sottoscriventi Consiglieri chiedono all'Amministrazione di impegnarsi:

-A richiedere formalmente alla Regione Lazio, come peraltro già condiviso con i membri della commissione speciale durante la seduta del 3/9/2018, cercando per quanto possibile di coordinarsi con altri Comuni della regione che condividono tale problematica, una moratoria su tutti gli iter per le autorizzazioni di tali impianti fino all'approvazione del nuovo Piano Regionale dei rifiuti che deve essere aggiornato dal 2013 e senza il quale è impossibile fare una qualsiasi programmazione seria di scala regionale;

-In tutte le sedi competenti, nei tempi e nei modi previsti dalla legge, ad opporsi a tali impianti nati senza programmazione e pianificazione di scala territoriale. Nella fattispecie, attraverso la predisposizione dei controlli di legge in merito all’adempimento alle prescrizioni per l’impianto a biogas, la richiesta di revisione dell'AIA per l'impianto biogas della Asja Ambiente, la richiesta ed esaminazione del progetto di bonifica degli impianti (sia biogas che impianto di stoccaggio) e la richiesta di idonee garanzie finanziarie, la richiesta di adeguamento della documentazione in base alla Circolare del Ministero dell’ambiente Prot.0004064.15-03-2018.


I Consiglieri Comunali

Al Presidente del Consiglio Comunale Piccolo Giuseppina

Al Sindaco De Angelis Candido

OGGETTO: Piano Urbanistico Vignarola

Premesso che:

-Il P.R.G. di Anzio approvato dalla Regione Lazio con delibera di Giunta n.1259 dl 17/12/2004 recepiva, in sede di osservazioni, la proposta della società Immobiliare "La Pineta", proprietaria dell'aera, di realizzare volumetrie turistico-alberghiere per oltre 72.000 mq. in cambio della cessione di circa 60 ettari della proprietà stessa da destinare a parco pubblico;

-L'ubicazione veniva individuata a ridosso del centro abitato di Lavinio Mare con le seguenti motivazioni ”Si ritiene che il triangolo formato dalle strada Ardeatina, l'incavo della proprietà e il restante territorio libero, sia la parte più idonea per il nuovo insediamento”. Ciò al fine di lasciare la restante parte, da cedere al Comune, integra e libera per la realizzazione di un importante parco urbano, così come riportato, peraltro, nella relazione generale di Piano;

-La precedente Amministrazione comunale con nota 27722 del 14/07/2015 invitava la proprietà a presentare un piano urbanistico assistito da convenzione in sostituzione del P.P. di iniziativa pubblica che era stato indicato nel parere tecnico sulle osservazioni;

-Tale Piano veniva adottato con delibera di G.M. n.110 del 18/11/2015 ai sensi dell'art. 1 bis della L.R. 36/'87 perché considerato non in variante del P.R.G. ma semplicemente “Piano attuativo conforme al P.R.G. con diverse dislocazione degli insediamenti, dei servizi, delle infrastrutture, del verde pubblico, senza aumento della qualità e dei pesi insediativi e senza la riduzione degli standard urbanistici”;

-In seguito all'adozione di tale Piano, diverse associazioni e comitati si sono mobilitati per esprimere la propria contrarietà allo stesso. Contrarietà sfociata in un ricorso al TAR ancora pendente, n.1775/2016, presentato dal locale Circolo di Legambiente "Le Rondini" e dal "Comitato per la difesa del verde della Vignarola";

Considerato che:

-L'area interessata dal Piano in oggetto, di circa 70 ettari, rappresenta un'entità di straordinaria importanza paesaggistico-ambientale per tutto il territorio comunale. È l'ultimo lembo ancora libero da costruzioni che segna una discontinuità significativa nell'edificato lungo la via Ardeatina. Si raccorda dal punto di vista ambientale, orografico, naturalistico con l'area antistante di Tor Caldara di circa 44 ettari, istituita come Riserva Naturale dalla R.L. Nel 1988;

-Con la diversa dislocazione degli insediamenti previsti dal Piano Attuativo adottato con delibera di giunta nel novembre 2015, verrebbe compromessa l'integrità dei 70 ettari di area verde da destinare al Comune e la possibilità, quindi, di realizzare un Parco Urbano annesso all'antistante Riserva di Tor Caldara; -Tale piano attuativo contraddice la delibera G.M. n.39 del 15/03/2007 in cui si prevedeva per l'area in questione l'ampliamento del SIC di Tor Caldara a tutta l'area, per cui si potrebbe configurare anche un potenziale danno ambientale;

-L'area è soggetta a PTPR che, benché successivo all'approvazione del P.R.G. costituisce atto di indirizzo per le varianti;

Visti:

-Il ricorso al TAR presentato il 16/07/2018 dalla proprietà "Immobiliare La Pineta srl" per far sì che il Comune di Anzio concluda il procedimento relativo al Piano attutivo "Parco Puccini";

-La sentenza, n.12594/2018, dello stesso Tribunale Amministrativo Regionale, la quale, accogliendo il ricorso della proprietà "ordina al Comune resistente di adottare un provvedimento espresso (favorevole o sfavorevole) sull'istanza presentata dal ricorrente, concludendo il procedimento della stessa avviato con la proposta di Piano Urbanistico Attuativo nel termine di novanta giorni dalla notificazione".

Il presente Ordine del Giorno impegna l'Amministrazione, entro il termine stabilito dal TAR con sentenza n.12597/2018, a revocare delibera di Giunta n.110 del 18/11/2015

I proponenti Consiglieri Comunali

Luca Brignone Lina Giannino Rita Pollastrini Alessio Guain Mariateresa Russo

Al Presidente del Consiglio Comunale Piccolo Giuseppina  

Al Sindaco De Angelis Candido    

ODG: Smantellamento manufatto incompiuto molo neroniano e costituzione parte civile comune di Anzio

 PREMESSO CHE:

Nel 2002 il comune di Anzio propone la realizzazione di un manufatto in cemento sul sito archeologico dell’antico Porto Neroniano con l’obiettivo di proteggere lo stesso e di servire alcune opere previste nella realizzazione del nuovo porto di Anzio;

Il progetto fu stralciato e ridotto alla lingua di cemento che attualmente giace incompiuta a ridosso della darsena dell’antico porto Neroniano, coprendo il porto commerciale. Con motivazione d’urgenza fu aggirata la Valutazione di Impatto Ambientale;

Nel 2010 l’ARDIS, stazione appaltante degli interventi di realizzazione del manufatto ed emanazione della Regione Lazio, affida i lavori di realizzazione dell’opera alla ditta Icem srl;

Nel 2013 la ditta viene raggiunta da una interdittiva antimafia che porta all’interruzione dei lavori;

CONSIDERATO CHE:

Nel 2013 il Consiglio Comunale di Anzio approvò all’unanimità un ordine del giorno contenente delle linee guida a tutela del sito e a promozione del prezioso patrimonio che rappresenta, ed in particolare impegnava Sindaco e Giunta a:

acquisire e rendere pubblici tutti gli atti e le informazioni relative al
progetto del molo in corso di costruzione presso l'antico braccio neroniano, nonché di verificare la
reale validità dell'opera mediante le iniziative che riterrà più opportune (apposita commissione,
acquisizione di pareri di esperti, approfondimenti mediante convegni pubblici, ecc.) nonché di
adottare i provvedimenti eventualmente necessari nel caso in cui si accerti un'effettiva inadeguatezza
dell'opera rispetto alle esigenze di tutela del sito archeologico della Villa Imperiale e del Porto
Neroniano sommerso

promuovere, avviare e sollecitare ogni azione coordinata con gli ulteriori enti preposti quali la Regione Lazio, il Ministero dei Beni Culturali e la relativa Sovrintendenza del Lazio tesa alla preservazione dell'imponente patrimonio storico archeologico costituito dalla Villa Imperiale di Anzio in particolare sostenendo progetti ed iniziative finalizzati a:

  • campagne di scavo e di indagine per l'approfondimento degli studi dei reperti presenti ed il potenziamento del sito archeologico;
  • · migliore delimitazione del sito ed introduzione di più aggiornati presidi di controllo e sorveglianza del perimetro;
  • · iniziative e progetti per la valorizzazione ed un migliore utilizzo in chiave culturale e turistica del sito mediante la programmazione di visite guidate ed i loro inserimento in itinerari turistici;
  • · previsione in questo luogo di speciali iniziative istituzionali e culturali in grado di evidenziare l'alta valenza dell'area;
  • · approfondimenti in merito all'opportunità e convenienza dell'istituzione di un parco archeologico in cui ricomprendere tutte le aree caratterizzate dall'emergenza di reperti della Villa Imperiale e da estendere al tratto di mare di interesse.”

I sottofirmatari Consiglieri Comunali, in carica presso il Comune di Anzio, trasmettono la presente mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco Candido de Angelis ai sensi dell’art. 52 D.LGS N. 267/00 ed ai sensi dello Statuto comunale art.15

PREMESSA IN DIRITTO

La normativa citata in oggetto prevede che la mozione di sfiducia al Sindaco deve essere “ motivata e sottoscritta” da almeno due quinti dei Consiglieri assegnati (nel caso del Comune di Anzio, quindi, da almeno 10 Consiglieri Comunali) ed è posta in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione. Per essere approvata, la mozione deve essere votata con appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti del consiglio , in caso di approvazione, ne consegue l’immediata cessazione degli Organi del Comune. E’ bene precisare che la Corte Costituzionale ha ritenuto legittima la presentazione e l’approvazione della mozione di sfiducia presentata dai Consiglieri Comunali nei riguardi del Sindaco eletto direttamente, rigettando le richieste avanzate per la dichiarazione di illegittimità costituzionale della normativa suddetta, per asserito contrasto con gli articoli 1, 48 e 97 della Costituzione, precisando che, riguardo l’art. 1, non può dirsi in contrasto con il principio che la sovranità appartiene al popolo, per la previsione che il Consiglio Comunale, mediante voto di sfiducia, possa far cessare dalla carica il Sindaco direttamente eletto dal popolo, poiché dalla sua approvazione ne consegue anche lo scioglimento del medesimo Consiglio ed il ricorso ad una nuova consultazione popolare che ristabilisca le forme della necessaria collaborazione fra i due Organi di Governo del Comune. Non viola nemmeno l’art. 97 perché in un sistema in cui è anche previsto il voto disgiunto “la governabilità dell’ente locale non è assunta come valore assoluto” (sentenza n. 107 del 1996), ma anche perché detta previsione non può essere riferita ai rapporti tra gli Organi di Governo del Comune, i quali assumono, relativamente all’ambito di applicazione dell’Ente Locale, valenza intrinsecamente politica e quindi non possono essere valutati alla luce di un principio che si riferisce invece all’attività dell’Amministrazione, che si svolge “senza distinzioni di parti politiche, al fine del perseguimento delle finalità pubbliche obbiettivate dall’ordinamento” (sentenza n. 453, del 1990). Infine il riferimento all’art. 48 della Costituzione è stato ritenuto dalla Corte priva di qualsiasi pur minima motivazione. Con riguardo invece alla giurisprudenza amministrativa in merito alla qualificazione sostanziale ed al contenuto giuridico della motivazione richiesta dalla normativa citata in oggetto, ai fini della corretta e legittima approvazione della mozione di sfiducia, è stato più volte e correttamente rilevato che la legge prevede, quale condizione di legittimità della mozione di sfiducia al Sindaco, solamente che essa sia “motivata” ma che non contiene ulteriori precisazioni sulle modalità di questa motivazione. Di conseguenza, è stato giustamente ritenuto, che la motivazione della sfiducia al Sindaco può essere non soltanto di natura giuridico-amministrativa, cioè riferita alle sue conclamate inadempienze e violazioni rispetto al programma amministrativo di governo, depositato dallo stesso Sindaco al Comune al momento della presentazione della propria candidatura, ma anche di carattere esclusivamente politico.

All'Assessore alle Politiche Ambientali e Sanitarie
e p.c.
Al Sindaco di Anzio
INTERROGAZIONE: Bonifica Via della Spadellata - Via Meucci

Il sottoscritto Consigliere Comunale di Alternativa per Anzio Luca Brignone:
Premesso che via della Spadellata - via Meucci sono state trasformate nel tempo in una discarica abusiva di ogni tipo di rifiuto;
Considerato che tale attività incivile ha prodotto anche l'abbattimento in alcuni punti della recinzione in pali in cemento e rete metallica delle proprietà con esse confinanti;
Preso atto di una parziale bonifica effettuata poche settimane fa in via della Spadellata
CHIEDE:
Per quale motivo non si è proceduto anche alla bonifica di via Meucci (la quale incrocia via della Spadellata) dove permane una enorme quantità di rifiuti, con la presenza anche di eternit, che occupa anche parte della sede stradale;
Per quale motivo è stata comminata una multa di 500 euro al proprietario confinante con via Meucci che risulta evidentemente parte lesa per i danni subiti e per la difficoltà di coltura del terreno nella fascia adiacente la strada;
Se sono state programmate le opere di completamento della bonifica che riveste le caratteristiche di estrema urgenza anche per la salute dei cittadini

Luca Brignone, Alternativa per Anzio

Dichiarazione di voto bilancio consuntivo 2018

Il bilancio consuntivo che ci troviamo a votare in questo Consiglio Comunale si riferisce all'esercizio del 2018, anno in cui è avvenuto il cambio di Amministrazione. Pertanto, non sarebbe ancora in grado di dirci in maniera chiara se ci sia stato un cambio di tendenza della nuova Giunta nella gestione economica dell'Ente.

Inutile tornare sul tema della continuità con le passate amministrazioni, già ampiamente discusso in questa assise. Inutile, forse, anche sottolineare come il bilancio sia uno dei principali strumenti di indirizzo politico di una Giunta e come la mia parte politica sia agli antipodi rispetto all'attuale maggioranza che governa  la città.

Tanti sono i dettagli sui quali potremmo soffermarci, dai soliti ritardi con cui vengono consegnati alcuni documenti rispetto alle convocazioni dei consigli comunali (e mi riferisco ai tempi per la consegna della relazione dei revisori dei conti), al fatto che anche quest'anno votiamo il bilancio senza avere allegato quello della società Capo d'Anzio partecipata dal Comune.

Ritengo importante, tuttavia, evidenziare solo alcuni macro trend che lasciano intendere come, almeno in questa prima fase, con le dovute considerazioni fatte sopra, non ci sia stata l'inversione di tendenza annunciata all'inizio di questa consiliatura: se è vero, infatti, che cresce il risultato di amministrazione, arrivando a 47 milioni di euro, è vero che di pari passo crescono i residui attivi e di conseguenza il fondo crediti di dubbia esigibilità: oltre 81 milioni i primi, rispetto ai 74 dello scorso anno, 40 milioni il secondo, rispetto ai 32 del 2017. Scende, di conseguenza, a 276 mila euro la parte destinata agli investimenti rispetto ai 528 mila euro del 2017 e al milione trecentomila euro del 2016. Non si arresta, infine, l'odioso fenomeno dei debiti fuori bilancio: 340 mila euro riconosciuti e finanziati dalla chiusura dell'esercizio ad oggi e 1.196.940 euro segnalati ed in attesa di riconoscimento, sulle cui responsabilità politiche si è già ampiamente discusso.

Non vogliamo gridare alla catastrofe: la città di Anzio ha tutte le carte in regola per crescere e fare bene da molti punti di visita, a partire da quello economico. Tuttavia, in queste condizioni, il rendiconto di gestione si riduce ad un mero artificio contabile che denota, insieme alle grandi potenzialità della città, molte lacune amministrative accumulate negli anni.

Alla luce delle considerazioni fatte e fermo restando il nostro giudizio politico rispetto all'attuale maggioranza, dichiaro, pertanto, voto sfavorevole al bilancio consuntivo del 2018.

Luca Brignone, Alternativa per Anzio

 

DICHIARAZIONE DI VOTO BILANCIO CONSOLIDATO 2017

Nel bilancio consolidato del 2017, l'unica società inserita nella cosiddetta "area di consolidamento", oltre al Comune di Anzio, è la società Capo d'Anzio, controllata al 61% dallo stesso Comune.

Leggendo i bilancio attuali, relativi alla sola gestione dell'attuale Porto di Anzio, potrei anche esprimere parere favorevole, considerando il risultato d'esercizio della società di circa 13 mila euro (a fronte, tuttavia, di debiti crescenti per quasi 150 mila euro e che oggi ammontano a circa 2 milioni 635 mila euro).

Il problema vero sta nel fatto che la ragione sociale della Capo d'Anzio non è la gestione del porto esistente, ma la realizzazione del nuovo porto, per il quale ha ottenuto nel 2012 la concessione dalla Regione Lazio.

Tralasciando al momento i giudizi di merito del progetto del raddoppio del porto di Anzio, rispetto ai quali la mia parte politica ha sempre espresso parere contrario, e concentrandomi sui soli aspetti economici, dato che di bilanci si parla, esprimo comunque parere contrario.

Il costo dell'intera opera era stimato, inizialmente, a circa 192 milioni di euro. La prima gara d'appalto, in project financing, andò deserta nel 2012. Nel 2014 l'investimento complessivo è stato ridotto a 163 milioni, perché decurtate le opere di pubblica utilità (!!) e invertito il crono programma dei lavori. Il business plan redatto sempre nel 2014 dal socio privato non è mai stato realizzato. Prevedeva, è bene ricordarlo, in buona parte investimenti diretti della società realizzati attraverso prestiti bancari, considerando "una tasso di occupazione che cresce progressivamente man mano che vengono realizzatele diverse fasi di intervento, con ritmi più sostenuto dopo il 2016, ove si considera una generale ripresa del mercato della nautica per effetto del ritorno ai livelli precrisi dell'eurozona".

Ad oggi, dopo la pubblicazione della manifestazione di interesse dello scorso anno e i continui proclami di pubblicazione del bando di gara per la fase 1, questa non è mai avvenuta. Siamo arrivata alla scadenza sia dell'accordo preso a luglio tra i soci, sia della concessione regionale, già prorogata in passato.

6 mila euro di attivo il primo anno di gestione, 13 mila, come già detto, il secondo, ovvero il 2017. Un tale flusso di cassa può giustificare e sostenere un'opera da 190 milioni? Abbiamo elementi per sperare in una ripresa tale del mercato della nautica nei prossimi anni? Crediamo di no e il tempo è comunque scaduto.

Pertanto non posso che esprimere parere contrario al bilancio consolidato del 2017.

Luca Brignone, Alternativa per Anzio

DICHIARAZIONE DI VOTO PUNTO 3 ODG CONSIGLIO COMUNALE DEL 19/07/2018: APPROVAZIONE RENDICONTO DI GESTIONE DELL'ESERCIZIO FINANZIARIO 2017.

Il rendiconto che stiamo votando in questa seduta arriva con quasi tre mesi di ritardo rispetto ai tempi stabiliti dalla legge ed è riferito all'esercizio del 2017, il quale non è di nostra competenza. Questo basterebbe a non riconoscere la legittimità di questo voto e a farmi esprimere parere contrario al terzo odg della seduta di oggi.

La maggioranza potrebbe farmi notare che è obbligo del consiglio approvare il consuntivo e che sarebbe toccato anche a noi qualora avessimo vinto le elezioni. Vero, come è vero, però, che la precedente maggioranza responsabile di questo bilancio è sempre la vostra, nonostante vi sforziate di sostenere il contrario. Lo è a partire dalla forza politiche che la compongono e che la hanno appoggiata, prima ancora che dalle persone, che al di là di qualche nome nuovo sono perlopiù le stesse. Lo è poi negli indirizzi politici e nei metodi usati, come ci state dimostrando in queste prime settimane dopo il voto: penso alla volontà del Sindaco di ignorare il rinvio al giudizio dell'assessore al turismo parlando di garantismo, ignorando, però, che non si tratta di garantismo o di giustizialismo, ma di opportunità politica e di segnali di trasparenza; penso alla delibera 80, con la quale avete stanziato 92 mila euro senza parere contabile, investendo tutto in affidamenti diretti, in barba ai principi di concorrenza e trasparenza.

Al di là delle considerazioni di natura squisitamente politica, voglio entrare brevemente sui numeri di questo bilancio, perché è bene che la città conosca la reale situazione dell'Ente:

Il risultato di amministrazione è di 38 milioni, vero, ma ben 32 sono stoccati nel fondo crediti di dubbia esigibilità. Se aggiungiamo gli altri fondi vincolati, rimangono solo 500 mila euro destinati agli investimenti, somma irrisoria rispetta alla città di Anzio e alle sue esigenze, e circa 1 milione di avanzo effettivo. Ebbene, la legge, in particolare il D.Lgs n.118 del 2011, impone che la parte libera dell'avanzo sia utilizzata in via prioritaria per coprire i debiti fuori bilancio: 963 mila euro riconosciuti e finanziati, più altri 837 mila euro ancora da riconoscere e finanziare, dalla chiusura dell'esercizio all'elaborazione del rendiconto. E non sappiamo se ne sono maturati altri successivamente perché lo scopriremo solo nei prossimi giorni, in vista del consiglio della prossima settimana. Alcuni di questi sono già computati nei residui passivi, ma di altri, ad oggi, non sappiamo niente, se non cifre spaventose lette dalla stampa. Insomma, numeri alla mano, abbiamo il dovere di dire alla città che di fatto l'Ente è in disavanzo.

Una menzione, poi, va fatta sullo stock di debito complessivo, che ammonta a circa 16 milioni, ovvero 299 euro per abitante.

Questo è il desolante quadro da cui parte l'Amministrazione odierna e da questo quadro se ne esce solo con una rottura netta rispetto alle politiche passate. Finora non ci avete dato questo segnale. Spero vivamente mi facciate ricredere a partire da subito, per il bene della città.

Luca Brignone - Alternativa per Anzio